Ma chi era la Fanciulla di Anzio?
Una facile confusione è quella che si fa tra la Fanciulla di Anzio e Angelita. Ci sono più di duemila anni di storia tra le due curiosità che brevemente vi racconto.
La Fanciulla di Anzio è una statua rinvenuta nel 1878 a seguito di una frana della falesia della Villa Imperiale anche detta di Nerone, che si trova sulla spiaggia di Ponente. Sottoposta a molteplici interpretazioni, viene riconosciuta soprattutto dagli studiosi come originale greco composta di due blocchi di marmo, pentelico per la veste e pario per le parti del corpo, e sembrerebbe rappresentare una giovanetta che avanza recando un vassoio con oggetti di carattere rituale. Inizialmente la proprietà della statua fu attribuita ai Principi Aldobrandini, proprietari del terreno, che la collocarono a Villa Sarsina, una delle Ville Cardinalizie di Anzio, che a quel tempo apparteneva a loro. Rimase quindi ad Anzio fino all’acquisto da parte dello Stato Italiano avvenuto nel 1909. Attualmente l’originale si trova a Roma nel Museo Nazionale Romano, mentre una copia si può ammirare all’interno del Museo Civico Archeologico di Anzio.
Angelita è invece la piccola protagonista di una storia dallo sfondo leggendario, che si svolse durante la Seconda Guerra Mondiale, a seguito dello Sbarco degli Alleati. Secondo la testimonianza di un ex fuciliere inglese, Christopher S. Hayes, una bambina di circa cinque anni dal vestitino di lana scuro fu trovata sola e piangente e fu presa dai suoi uomini per trarla in salvo. Non riuscirono a capire da dove venisse, e nonostante le ricerche non trovarono nessun parente a cui affidarla.
Compresero solo il suo nome, Angelita.
Affidarono infine la bambina alla Croce Rossa, che però purtroppo venne attaccata dai tedeschi. Nel 1964 il gruppo musicale Los Marcellos Ferial dedicò una canzone a questa storia, “Angelita di Anzio” .
Sulla riviera Mallozzi di Anzio, di fronte a quello che in epoca romana fu il porto di Nerone, si trova una statua a lei dedicata, rappresentata circondata ad un volo di gabbiani, dello scultore Sergio Cappellini, inaugurata nel 1979 in occasione dell’anno mondiale dei bambini.