Il caldo si avvicina e non sai dove andare?
Lo sapevi che uno dei fiumi più importanti della Toscana si chiama Elsa?
Nasce nella provincia di Siena e attraversa parte di quella fiorentina per poi gettarsi nell’Arno, nei dintorni di San Miniato pisano.
A Colle Val d’Elsa, qualche anno fa, hanno creato un percorso che permette di passeggiare e godere di un po’ di frescura, cullati dall’incantevole suono dell’acqua corrente. In realtà è solo uno degli ultimi utilizzi di questa risorsa. Dobbiamo andare indietro nel tempo per scoprire quanto esso abbia inciso e determinato la storia del borgo, che proprio dal fiume prende il nome.
In realtà, bisogna distinguere il fiume Elsa in due parti: la “Elsa morta” e la “Elsa viva“; il tratto chiamato “Elsa morta” si snoda dalle sue sorgenti sulla Montagnola senese ed è, di fatto, un torrente privo di sorgenti perenni caratterizzate da una certa costanza e consistenza di flussi d’acqua. Solamente in prossimità dell’abitato di Gracciano, piccola frazione di Colle val d’Elsa, il fiume si alimenta grazie all’apporto di una sorgente perenne le cui acque, tiepide in tutte le stagioni e ricche di carbonato di calcio in sospensione, hanno caratteristiche tali da essere state sfruttate per usi termali sin dal tempo degli etruschi-romani. I resti del complesso termale, collocato in località le Caldane, lungo la Strada Statale 541, detta la “Maremmana Vecchia”, è ancora ammirabile e ancora oggi gli abitanti della zona amano bagnarsi durante il periodo estivo ed invernale. E’ noto che furono distrutte nel 1260 dalle milizie senesi, dopo la battaglia di Montaperti, e ricostruite nel 1440 dai colligiani; la loro fama si perse progressivamente nel tempo per poi essere completamente ricoperte in tempi recentissimi.
Di questo rapporto millenario tra Colle e l’Elsa ne parlò anche Dante Alighieri nel canto XXXIII del Purgatorio:
“…e se stati non fossero acqua d’Elsa,
li pensier vani intorno alla tua mente…”
Verso la fine del X sec. Colle iniziò ad uscire dai famosi “secoli bui” e a darsi una propria identità, dando vita ad una magistrale opera idraulica che porterà negli anni ad un vero e proprio sviluppo economico. Sto parlando della creazione delle cosiddette “Gore“, un sistema di canali scavato dal corso principale del fiume. Si tratta di una raffinata opera di ingegneria idraulica costituita da una rete di canali portatori d’acqua, che fin dagli albori della sua storia, hanno permesso di sfruttare in modo efficiente ed industriale la forza potenziale del fiume, grazie all’abbassamento di quest’ultimo di oltre 50 metri mentre attraversa la città. La prima sezione è stata costruita tra il X e XI secolo e la seconda parte all’inizio del XIII secolo. La forza trainante garantita tutto l’anno dalle Gore ha sostenuto lo sviluppo del settore della carta, vari mulini dislocati nel territorio e fabbriche per la lavorazione del rame, poi del ferro e infine del vetro e del cristallo, senza dimenticare i numerosi lanifici.
Passeggiando per le vie del centro storico sarete sicuramente catturati da vari enormi edifici, uno fra tutti è l’attuale struttura ricettiva “La Vecchia Cartiera”, che sin dal 1400 fu una fabbrica di carta. Osservandola bene imparerai a scoprire tutte le caratteristiche di queste grande strutture, realizzate su più livelli al fine di distinguere le varie fasi di lavorazione della carta. Un primo piano serviva per la cernita dei materiali, un secondo per la produzione ed il piano superiore per l’asciugatura. La cartiera più famosa era quella de “la Buca”, nota anche con il nome “la Tana”, perché situata nei pressi della Porta della Tana, e che dal’700 produceva addirittura la carta da bollo per gli atti pubblici. Nel 1337 l’antico mulino “il Moro” venne convertito in cartiera ed è noto per la sua carta nera, mentre verso la fine del 1300 la Cartiera “il Renaio” iniziò la sua produzione, oggi è la sede della Biblioteca Comunale Marcello Braccagni, una strana coincidenza?!
La carta e la conseguente invenzione della stampa furono una delle rivoluzioni più importanti del rinascimento e dell’età moderna, essa permise la diffusione della cultura, delle idee, della comunicazione dando avvio ad una più fitta rete tra nobili, reali, ecclesiastici e via dicendo. In piccola parte anche Colle vi partecipò ed oggi è sicuramente molto importante mantenerne la memoria, che altrimenti rischierebbe di scomparire.
Spero di avervi dato così un motivo in più per soffermarvi in questo affascinante borgo ricco di storia oscurato dai gettonatissimi San Gimignano, Monteriggioni e Siena. Qui avrete la possibilità di passeggiare tra i vicoli medievali, palazzi rinascimentali e canali d’acqua … e perché no, fare anche un bagnetto rinfrescante nelle turchesi acque del fiume Elsa!