Ma dov’è il castello del santuario della “Madonna del Castello” di Ambivere?
Sì, lo so, da una guida di Bergamo ci si aspetta come primo articolo un approfondimento su Città Alta, o magari sulla Pinacoteca dell’Accademia Carrara. Non vi nascondo che ero tentata di farlo… ma poi mi sono detta: perché non prendere l’occasione per far scoprire i bei luoghi dell’arte e della spiritualità bergamasca che restano fuori dal normale circuito turistico? In fondo, è anche per questo che ho deciso di intraprendere questo mestiere: spolverare, lucidare e mostrare a tutti quei gioielli della mia provincia che da troppo tempo sono animati da ben pochi visitatori.
Quindi eccoci, cominciamo: seguitemi alla scoperta di un piccolo santuario a circa 10 km da Bergamo, orgoglio del comune di Ambivere. Ci troviamo nella zona che si chiama “Isola Bergamasca”. Sì, ci vuole un po’ di fantasia per parlare di “isole” in queste terre fatte di colli, montagne e pianure… eppure è vero: i comuni dell’Isola sorgono su un triangolo di terra “isolato” dal resto della provincia. A est, l’Isola è delimitata dal Brembo, a ovest dall’Adda e a sud dal Brembo che si getta nell’Adda; per finire, a nord l’Isola è coronata dai colli dell’Albenza.
Ambivere non è un comune molto grande, conta circa 2.300 abitanti, ma sorge in prossimità di antiche vie di comunicazione di grande importanza: è forse per controllare il traffico (commerciale e militare) su queste strade che furono edificate delle fortificazioni sul colle affacciato sul paese. Di quel castello, che nei documenti è detto “castello vecchio” non rimane quasi nulla, se non tracce negli atti notarili, un paio di dipinti di paesaggio e nella toponomastica.
Il santuario della “Madonna del Castello” quindi, sorge sul sito che un tempo era occupato da un fortilizio dotato di almeno una torre. Purtroppo, i lavori di smantellamento effettuati nel 1832-33 sono stati fatti così bene che della torre non è rimasto nemmeno un calcinaccio…
…ma il santuario porterà sempre con sé il ricordo della leggenda di quel luogo.
Si dice infatti che in un tempo lontano, che la tradizione non precisa, all’interno del castello di Ambivere fossero asserragliati dei soldati. Come in ogni assedio che si rispetti, anche stavolta i nemici volevano prendere la fortezza per fame, o meglio, per sete. I giovani difensori del castello avevano infatti terminato le scorte di acqua e stavano per arrendersi al loro fosco destino… quando la Vergine apparve e compì un miracolo, facendo zampillare una fresca sorgente proprio all’interno delle mura.
In ricordo e in ringraziamento di quel miracolo fu edificato il santuario e ancora oggi, sotto il pulpito, esiste un pozzo sotterraneo da cui si può attingere acqua: che sia quella la sorgente della leggenda non è comprovato, ma una cosa è certa: di altre fonti non c’è traccia.
Il santuario, oltre a essere un luogo di storia e di leggenda, è centro di devozione: ancora oggi le donne incinte possono salire la scalinata di circa 500 gradini per chiedere intercessione a Maria per il parto, e la processione della statua della Vergine è un momento di grande spiritualità per i parrocchiani. Nella chiesa, infine, è presente un prezioso Organo Serassi, il più antico funzionante attributo a questa celebre famiglia di organari… insomma, ad Ambivere non troverete certo una tela di Raffaello o una statua di Canova, ma se volete immergervi in un’atmosfera di pace in cui arte e fede si fondono con la leggenda, fatemi un fischio: ne ho di cose da raccontarvi!