A Cremona, a caccia del volto del liutaio più famoso di sempre
Antonio Stradivari: un uomo, una leggenda.
Il nome del liutaio più famoso di tutti i tempi risuona in ogni angolo del pianeta ma molti aspetti della sua esistenza rimangono avvolti nel mistero. Uno su tutti: il suo volto.
Che sembianze aveva l’uomo Stradivari?
Sui libri e sul web circolano diverse immagini che mostrano i presunti tratti del viso dell’artigiano vissuto a Cremona tra Sei e Settecento, creatore dei violini più straordinari di sempre.
La più nota in assoluto, riprodotta su incisioni, manifesti, cartoline, libri e persino francobolli, è una stampa parigina di Adolphe Muilleron (1820-1881) derivata da un ritratto del belga Edouard Jean Conrad Hamman (1819-1888). Si tratta dell’immagine romantica di uno Stradivari pensoso, dall’aria nobile e intellettuale, seduto ad osservare un violino. Peccato che sia del tutto fantasiosa. E che il dipinto originale sia attualmente irreperibile.
Al Museo del Violino di Cremona, invece, possiamo oggi ammirare due raffigurazioni del maestro ‘in carne e ossa’.
La prima, intitolata La bottega di Stradivari, è una tela del cremonese Alessandro Rinaldi e risale al 1886, quando fu presentata all’inaugurazione della nuova sede della Società Permanente di Milano. La seconda, esposta per la prima volta al pubblico!, è un presunto Ritratto di Stradivari attribuito a Bernardino De Hò, pittore cremonese attivo tra Sei e Settecento – come l’effigiato – e noto per una vena eccentrica e ironica ben espressa nel genere delle bambocciate.
Due dipinti che non potrebbero essere più dissimili per epoca, dimensioni, supporto, provenienza e mood. Lo stile di ciascuno riflette lo spirito del tempo nel quale hanno preso forma: un artigiano allampanato che con sguardo da alchimista osserva in favore di luce la sostanza della propria vernice, in bilico tra un attardato Romanticismo storico è un vago Realismo sociale, contro un rubicondo e grottesco ometto over-size dipinto da un artista che quasi due secoli prima si diverte a rispondere all’ufficialità pomposa del Barocco con una pittura di genere tradotta in quotidianità verace – sfociando in punta di pennello in una vera e propria caricatura. Ammesso che sia davvero lui, Stradivari.
Credete che sia finita qui? Assolutamente no. Tra misunderstandings, altre opere perdute note solo attraverso pubblicazioni, veri e propri falsi che ogni tanto spuntano e statue sparse in giro per Cremona è difficile raccapezzarsi. C’è persino una grande tela di Angelo Massarotti (1654-1723) nella chiesa di Sant’Agostino, sempre a Cremona, nella quale si dice ci sia un presunto ritratto di Stradivari in mezzo alla folla dei personaggi che occupano la scena – raffigurante tutt’altro!
Come riannodare i fili di un mistero non ancora risolto? Visitando Cremona con una guida turistica CrArT. Sulle tracce di Stradivari, al Museo del Violino e per le strade della città, tra chiese, piazze e giardini.