Milano

Il Teatro alla Scala

Emanuela Bergamaschi
di Emanuela Bergamaschi

Il teatro alla Scala di Milano è un vero e proprio tempio della musica, siete pronti a fare un bel viaggio nel tempo con me per capirne l’essenza?

Proviamo ad immaginare di vivere nel XVIII a Milano, città ricca, elegante e piena di uomini illuminati, che da qualche anno è governata da Maria Teresa D’Asburgo, l’imperatrice austriaca. La nostra macchina del tempo si è mossa ed è tornata a domenica 25 febbraio 1776.  Milano ha da poche ore concluso i festeggiamenti del carnevale Ambrosiano (e si, qui il carnevale dura 4 giorni in più e si conclude di sabato) e proprio oggi la città si sveglia orfana del suo teatro, quello ducale situato accanto al Duomo, poiché un rovinoso incendio se l’è portato via.

Quel teatro era in realtà spesso usato come grande salone per i festeggiamenti, era stato ricostruito qualche anno prima sulle vestigia di un vecchio salone delle feste. Era stato quasi interamente sovvenzionato dai cittadini, i famosi palchettisti, ai quali poi era spettato uno spazio privato all’interno dello stesso. Il fuoco innescato forse da una candela spenta male o forse da un atto doloso non ha nessuna pietà per la struttura in legno di quel piccolo teatro che viene divorato dalle fiamme in pochissime ore.

I cittadini Milanesi, soprattutto i nobili palchettisti, da subito iniziano a spingere perché l’Arciduca della città Ferdinando, quattordicesimo figlio di Maria Teresa D’Austria (e non ultimo dei suoi numerosi pargoli), faccia costruire uno nuovo teatro. Il decreto viene firmato dall’imperatrice il 15 luglio dello stesso anno, la rapidità dell’atto è dovuta alla generosa offerta dei palchettisti che si impegnano a sostenere tutte le spese in cambio della proprietà dei palchi, il governo deve solo concedere uno spazio demaniale per la costruzione. Per lasciare spazio al nuovo teatro, si sceglie di abbattere l’antica chiesa di S. Maria Alla Scala, edificata nel XV secolo per volere della moglie del signore di Milano Barnabò Visconti. La signora che volle quell’edificio originaria di Verona, si chiamava Beatrice Regina Alla Scala ed il suo altisonante cognome passerà così alla storia anche attraverso le vicende del teatro italiano più conosciuto al mondo.

teatro alla scala milano

Il nuovo teatro viene progettato dal talentuoso architetto di corte Giuseppe Piermarini, folignate ed allievo del Vanvitelli. Piermarini realizza un vero e proprio capolavoro di architettura in soli due anni, il teatro verrà infatti inaugurato il 3 agosto 1778 con un’opera dal titolo “l’Europa riconosciuta”, appositamente composta per l’evento dal maestro di cappella della corte di Vienna Antonio Salieri.

L’opera di Salieri si apre con un temporale, scelta alquanto particolare ma di effetto.

Salieri è consapevole della splendida acustica di cui gode il teatro alla Scala e per questo apre la sua opera con rulli di grancassa, lasciando il pubblico presente a bocca aperta.

Il formidabile effetto acustico è dovuto alla pianta a ferro di cavallo dell’auditorium, novità assoluta nei teatri dell’epoca e soprattutto alla volta in legno sospesa sotto il tetto.

Per il meraviglioso edificio viene scelto il nome ufficiale di “nuovo regio ducal teatro” ma per i cittadini questo sarà da subito e per sempre il teatro Alla Scala.

Oggi il suo nome dovrebbe invece essere “teatro Piermarini” ma raramente sentirete un milanese chiamarlo così.

Tanti sono i nomi dei cantanti e dei ballerini che da quel lontano 3 agosto 1778 si sono esibiti sul palcoscenico del teatro Alla Scala e tante le persone che hanno apprezzato gli straordinari spettacoli allestiti da questo tempio della musica. Per lui compositori come Verdi, Bellini, Donizetti e Puccini si sono fatti in quattro ma non tutti sanno che alla fine del XVIII il pubblico non prestava molta attenzione alla musica e spesso andava a teatro solo per socializzare. La Scala per tanti anni è stato il luogo dove la nobiltà si metteva in mostra portandosi appresso la servitù che aveva il permesso di cucinare all’interno di alcuni spazi opportunamente progettati dal formidabile Piermarini.

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Non dimentichiamo poi il gioco d’azzardo che scandiva le lunghe giornate del teatro ed il popolino assai esigente che dall’alto della sua piccionaia decretava il successo o la fine di una carriera artistica.

La Scala nel 1943 ha sofferto un tragico bombardamento che ne ha distrutto il tetto ma poi, come una splendida creatura, orgogliosamente è rinato e nel maggio 1946 lo ha fatto richiamando a sé uno dei suoi figli adottivi più amati dal nostro paese, il grande direttore d’orchestra Arturo Toscanini.

Questo articolo non basta per raccontarvi tutto ciò che vorrei. Venitemi a trovare a Milano, insieme visiteremo il piccolo e delizioso museo teatrale e ci affacceremo da uno degli ambitissimi palchi del teatro italiano che tutti conoscono nel mondo, il teatro Alla Scala.

Guida turistica di  – Emanuela Bergamaschi

Emanuela Bergamaschi

Ciao! Sono nata a Milano e sono una guida turistica. Parlo italiano, inglese, francese. La mia passione per l'arte, la storia e la mia città mi ha fatto scegliere questa attività. La mia priorità? Fare vivere al mio ospite una…
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