Firenze

Il colle del tradimento – Semifonte

maurizio bellini
di Maurizio Bellini

Storia di una città dell’alto medioevo, nata e subito, sparita per sempre: Semifonte

Il canto arriva dalla campagna verso Siena sulle rive dell’Arno. L’eco nefasto del ritornello sembra insostenibile agli orecchi dei liberi repubblicani Fiorentini:

“Firenze, fatti in là, Semifonte si fa città”

Cosicché nel 1202, (epoca del Sacro Romano Impero), la neonata città di Semifonte, emblema del potere imperiale e dominante le valli del contado di Firenze venne assalita e distrutta completamente, rasa al suolo per meglio dire, dopo quattro anni di assedio delle truppe fiorentine.

Cercherò ora di ricostruire la storia della sì detta città toscana di Semifonte, sparita per sempre dalle carte geografiche e dal paesaggio toscano.

Il periodo storico a cui si riferisce la vicenda, risale all’ inizio del secolo XII. È già in corso l’aspro scontro tra l’impero germanico (Sacro Romano Impero) con l’operatore Federico I detto il Barbarossa, ed i neo nati comuni italiani, appoggiati dallo stato della chiesa. Da sottolineare è il fatto che ancora non si parla delle sanguinose faide tra Guelfi e Ghibellini che segneranno la storia di Firenze. Comunque, le potenti nobili famiglie padroni delle terre dei feudi, con i loro castelli e manieri, sparsi nelle campagne fuori le mura di Firenze e concesse loro dall’imperatore, sono e ovviamente, alleate dell’impero, mentre le nascenti ricche famiglie dei commercianti cittadini, in veloce crescita economica, sono a favore della indipendenza, del libero comune e del libero commercio.

La disputa è aperta.

Il contesto storico dell’ inizio del XII secolo, sembra una specie di preludio che segna l’inizio della disgregazione del sistema feudatario imposto dall’ impero germanico, e grazie ai nuovi commerci, la trasformazione delle città in liberi comuni con libera amministrazione.
Il Barbarossa, l’imperatore del momento, decide di scendere in Italia con le sue truppe per rimettere ordine, per ristabilire il potere imperiale nelle città, e di conseguenza il sistema feudatario a favore delle ricche potenti e nobili famiglie.
Vediamo un po’ come procede la situazione politica a Firenze in questo spezzato di storia.
In evidenza vediamo gli Uberti, la più potente, possente e despota ricca famiglia dentro le mura della città, all’epoca in aperto contrasto con la famiglia dei Buondelmonti, favorevoli all’indipendenza di Firenze dalle costrizioni imperiali, ed anche vittime dei soprusi e della violenza degli Uberti. Le ricche famiglie dei commercianti tendono all’indipendenza, soprattutto commerciale. Chiaramente, gli Uberti sono sostenitori dell’imperatore e sferrano una guerra civile contro l’embrione delle istituzioni del libero comune della città. Pensate a le nobili famiglie del contado come come gioiscono nel tentativo di scardinare il libero comune.

Il famoso cronista dell’epoca, Villani, definisce questo periodo di violente battaglie fra cittadini, una pestilenza.

La famiglia degli Uberti in città dentro le mura, Nelle campagne circostanti Firenze, spadroneggia la famiglia dei conti imperiali degli Alberti, potente ed indomita, despota dominante il contado.
Protetti, rassicurati e aizzati dalla autorità imperiale, gli Alberti iniziarono a rafforzare i loro castelli nei dintorni di Firenze, in vista di eventi favorevoli per prendere il potere politico di Firenze. L’imperatore si accingeva a scendere in Italia.
Non contenti, per rafforzare la guardia su Firenze, decidono addirittura di costruire una città imperiale, con tanto di fortezza esercito etc.

Viene scelto un colle in direzione di Siena, non lontano da Firenze, in posizione strategica e fornito di una sorgente di acqua. Il nome del colle deriva dalla sua conformazione, Summofonte, dal latino fonte somma (fonte sulla sommità di una altura), divenuto nel tempo per evoluzione linguistica, Semifonte.

Semifonte, città imperiale nel cuore della Toscana, che ancora non nata, turbava seriamente Firenze, oltre a Siena e Lucca.

Sul colle, i sudditi degli Alberti, costretti dalle loro angherie, lavoravano come schiavi nello scavo delle fondamenta della nuova città.

Primavera 1182, le truppe fiorentine muovono contro il colle di Semifonte, distruggono i castello di Pogna, che per gli Alberti controlla i lavori della nuova città, raggiunto il colle disperdono le maestranze, senza spargimento di sangue, e distruggono le fondamenta, lasciando il deserto su la cima del colle.
Non passa molto tempo che il conte imperiale Alberto Alberti riprende i lavori.

Lo spettro della nuova città ritorna ad incombere su Firenze.
1184, l’esercito di Firenze muove di nuovo contro il colle di Semifonte, dove sulla sommità si intravedono già alte mura di cinta.
La città di Semifonte scompare nuovamente dall’orizzonte.
Nel 1185, Enrico, il figlio dell’imperatore Barbarossa, diventa Re d’Italia e sposa Costanza di Altavilla. L’imperatore Federico il Barbarossa, prende al volo l’occasione per ridiscendere in Italia e imporre nuovamente l’ordine politico imperiale. Firenze è nel suo mirino, come del resto le città Lombarde ed il preoccupante (per Federico) Regno di Sicilia.
In Toscana è ospite della famiglia degli Ubaldini, padroni della campagna del Mugello vicino Firenze.
La città gli aprirà le porte impossibilitata a resistergli. Il potere imperiale sta’ per essere restaurato, quando un avvenimento importante distoglie tutti dalla politica locale. Il santo sepolcro è stato attaccato dai mussulmani, con a capo il valoroso Saladino.
Ecco che parte la terza crociata, questa volta capeggiata dall’imperatore Barbarossa. Partirono anche i fiorentini, che, in questa speciale situazione di emergenza, accolsero con entusiasmo l’invito, cosicché si potevano mettere in vista con il pontefice.
Ma ritorniamo a noi, a Semifonte.
In questo tempo di distrazione, a causa della crociata, la nuova città Semifonte rinasceva, ed in fretta.
Sul colle adesso svettavano alte mura con le case torre, le chiese e campanili, il monastero e anche l’ospedale. Fuori dalle porte i primi borghi. Semifonte era ormai una città con proprie misure, sulla quale svettava l’aquila imperiale.
Ancora una volta, nel 1198, Firenze si muove di nuovo contro l’odiata città imperiale.
Furbescamente, per evitare altro spargimento di sangue, Firenze riesce a staccare dalla difesa della città tutti i suoi alleati e protettori. La corruzione vincerà anche l’odiata famiglia dei conti imperiali degli Alberti. Quest’ultimi per 400 libbre vendettero ai fiorentini i diritti sulla città a patto che fosse a loro lasciata la proprietà del colle, nudo di fortificazioni, case e torri. Nel 1202 le truppe fiorentine attaccano Semifonte, ormai quasi deserta, abbandonata e tradita. Gli ultimi cittadini emigrano, tutto viene raso al suolo, il colle rimane un deserto e ritorna proprietà degli Alberti.
Così per sempre sparisce la città di Semifonte, cresciuta artificiosamente e cancellata spietatamente, sul Colle del Tradimento.

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Federico I Hohenstaufen Federico Barbarossa 1125 1190 Imperatore del Sacro Romano Impero Periodo : 18 giugno 1155 –10 giugno 1190 Incoronazione 18 giugno 1155, Basilica di San Pietro

Firenze decretò che su quel colle non si sarebbe mai più potuto costruire edificio alcuno. Tale divieto è stato, di fatto, rispettato fino ad oggi, fatta eccezione per la Cappella di San Michele eretta nel 1957 sulla cima del colle su progetto dell’architetto Santi di Tito (1536-1603), il quale, con fatica, aveva ottenuto l’approvazione da Ferdinando I de’ Medici, allora Granduca di Toscana. La piccola cappella è a pianta ottagonale, coronata da una cupola che (nel rapporto di 1:8) riproduce esattamente quella della Cattedrale di Firenze, Santa Maria del Fiore

Guida turistica di  – Maurizio Bellini

Maurizio Bellini

Mi chiamo Maurizio e sono una guida turistica autorizzata e autista/guida da molto tempo. La mia azienda ha sede a Firenze dove offro tour privati, educativi a piedi e con van con visita di musei come la Galleria dell'Accademia, gli…
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