Il geografo Strabone fa risalire il nome Gaeta alla voce dorica Kaietas con il significato di insenatura.
La leggenda, invece, lega il toponimo al nome “Caieta”, nutrice di Enea, che trovò la morte nelle acque del golfo così come narra il poeta Virgilio nell’Eneide. Molteplici fattori, tra cui la bellezza dei luoghi, la presenza di facili approdi e il clima mite, indussero le facoltose famiglie patrizie dell’antica Roma a prediligere questi luoghi per le loro villeggiature. Lungo tutta la costa si costruirono grandiose ville abbellite con giardini e piscine.
La nostra passeggiata non può che portarci al Santuario della Montagna Spaccata, che si trova nell’area del Parco Regionale di Monte Orlando. Il nome, lo si attribuisce alla grande faglia che la caratterizza, creando inoltre un panorama spettacolare; volendo legare questo luogo ad una leggenda, ci rifacciamo all’episodio in cui nel momento dell’ultima esalazione del Cristo si è creato un fortissimo terremoto a Gerusalemme, arrivato fino a Gaeta, contribuendo alla creazione di questo luogo magico.
Il visitatore che percorre la scala può notare la perfetta corrispondenza tra le sporgenze e le rientranze delle due pareti che formano così un incastro perfetto. La fama del luogo è immensa, internazionale, sono innumerevoli i turisti che lo visitano di giorno in giorno. La costruzione sacra si colloca in un contesto davvero singolare, circondato da eventi naturali legati misteriosamente ad eventi mistici.
Un altro meraviglioso angolo accanto alla Chiesa è la Grotta del Turco, rifugio dei Saraceni che avevano come scopo quello di depredare il territorio: per oltre 60 anni, dall’846 fino alla battaglia del Garigliano nel 915, Gaeta fu tormentata dalle scorrerie dei Saraceni.
Attraverso una scala costituita da ben 270 gradini si raggiunge un’ampia cavità posta al livello del mare, scavata dall’incessante azione erosiva delle onde marine che scalzano le pareti basali. La lunga discesa e l’impegnativa risalita sono compensate da uno spettacolo grandioso che la natura offre al visitatore, con le onde del mare che si infrangono in tutta la loro energia all’interno dell’anfratto, rimbombando sotto la volta.