Anzio è famosa per il Porto di Nerone e annessa Villa Imperiale, e per lo Sbarco degli Alleati nel 1944 lungo le sue coste.
Ma nel periodo millenario intercorso dagli antichi romani e la Seconda Guerra Mondiale che cosa è successo sui i nostri lidi? Dalla fine del Sedicesimo secolo c’è stato un rinnovato interesse dello Stato Pontificio verso questi nostri territori, che non erano altro che boschi e foreste, ma che nascondevano un immenso patrimonio archeologico in tutto il sottosuolo: busti di Imperatori, statue greche e romane, monete, colonne, marmi, iscrizioni e tanto altro.
Tra il Diciassettesimo e il Diciottesimo secolo verranno costruite ben quattro meravigliose Ville Cardinalizie che si trovano attualmente tra i due comuni di Anzio e Nettuno. Villa Adele, Villa Borghese, Villa Albani e Villa Sarsina. Quest’ultima nasce come Villa Corsini, costruita dal Cardinale Neri Maria Corsini intorno al 1735. Dal punto di vista architettonico si può affermare che l’edificio è una sintesi della Farnesina di Roma e del Palazzo Farnese di Caprarola, mentre l’interno ricalca gli schemi del Palazzo Corsini di Firenze. Il Cardinale era il nipote del Papa Clemente XII. Nel programma del pontificato corsiniano doveva essere rivalutato il patrimonio archeologico e data cura al restauro di monumenti antichi e al completamento dei nuovi: l’Arco di Costantino, Fontana di Trevi, le facciate di S.Giovanni in Laterano, S. Giovanni dei Fiorentini e Santa Maria Maggiore.
Il Palazzo dei Corsini di Roma è quello che si trova su Via della Lungara, vi è allestita la Galleria Nazionale d’arte antica e la Biblioteca Corsini. Vi ha inoltre sede l’Accademia Nazionale dei Lincei.
All’interno del parco di Villa Sarsina si può ancora ammirare, adagiato sul prato, l’originale stemma dei Corsini, che è lo stesso che troneggia sulla Fontana di Trevi. Nel novembre del 1966, ricordato tristemente per l’alluvione di Firenze, le forti piogge fecero cadere lo stemma dal muro di entrata della Villa e il manufatto si ruppe in due parti. Opportunamente ricomposto, attualmente è posizionato davanti ad una delle due entrate della Villa, a testimonianza di un periodo di grande prestigio per tutto il territorio.
Gli architetti, i pittori, gli artisti in genere che sono stati chiamati ad Anzio per lavorare alla sua ricostruzione sono gli stessi che prestavano i propri servizi ai Papi, erano quindi i migliori!