Bergamo

Bartolomeo Colleoni – A Bergamo tra “condotte e condottieri”

Daniela plebani italyproguide
di Daniela Plebani

Oggi vi racconterò la storia di un personaggio bergamasco che è un vero ”pezzo da novanta”.

Si tratta di Bartolomeo Colleoni.

Nato a Solza, a quindici chilometri da Bergamo, classe 1395 anche se, da uomo d’armi, amava dire che era nato nel millequattrocento. Il quattrocento del resto era definito il “secolo d’oro del condottiero” perché è stato un periodo eccezionale, carico di valori simbolici che ben si addicevano alla biografia eroica dei grandi capitani di ventura . Il periodo è quello di Francesco Sforza,Giovanni Dalle Bande Nere, Carmagnola, Gattamelata, Braccio Da Montone, per intenderci. Le compagnie di ventura erano truppe mercenarie organizzate e guidate da un condottiero. Nel corso del XV secolo tutti i principi italiani utilizzavano queste truppe di professionisti della guerra che avevano un livello superiore di addestramento e una capacità di usare le nuove armi da fuoco. Il termine condottiero deriva da “condotta “ che era il contratto stipulato tra il principe e l’uomo d’armi.

 

Colleoni sarà in età giovanile al soldo della regina Giovanna II di Napoli poi sarà al soldo dei Visconti e poi passerà alla Serenissima Repubblica di Venezia per la quale nel 1458 diventerà Capitano Generale.

Carico di onori, inventore tra l’altro di tattiche di guerra innovative come le artiglierie mobili costituite da colubrine e da spingarde montate su affusto, proprietario di terre, si distinse anche per un grande impegno civile speso a favore dei ceti meno abbienti e ,per migliorare la gestione delle acque nella provincia bergamasca, costruì rogge e canali.

Due sono i luoghi colleoneschi per eccellenza a Bergamo, in città alta : il Luogo Pio Colleoni e la famosissima Cappella Colleoni ovvero il suo Mausoleo, opera di Giovanni Antonio Amadeo.

Tra le opere di carità volute dal condottiero fa spicco il Luogo Pio della Pietà , inizialmente, pensato  per fornire doti alle fanciulle povere e in età da marito  ,di potersi maritare L’ente benefico fu fondato nel 1466 con la celebre “Donatio inter vivos”fatta a favore del Comune di Bergamo.

stemma ingresso castello di malpaga

L’ingresso è in Via Colleoni e subito ci appare il notissimo stemma della triplice possanza, è uno stemma parlante raffigura cioè quello che il nome evoca. La leggenda fondata sull’ anomalia fisica è nata dallo stemma e non viceversa.

Segue un affresco che raffigura “LaPietà” : siamo nel 1466, Colleoni vivrà a Malpaga nel suo castello ancora nove anni, in questi anni farà tantissime cose ormai non più legate alla guerra ma legate alla Pietas non solo nel senso romano e pagano ma opere di pietà. Il Concilio di Trento stabilirà infatti che occorrono anche le opere per la salvezza. All’interno diverse sale conservano affreschi, sculture, dipinti, cabrei e ricordi di grande importanza che ammireremo con calma.

Arriviamo ora in Piazza del Duomo ovvero nel cuore religioso della città antica dove ci appare con i suoi marmi policromi meravigliosamente e sapientemente incastonati a costituire un gioiello rinascimentale unico, la Cappella Colleoni. Per costruirla, fu abbattuta una delle absidi della Basilica di S. Maria Maggiore alla quale è addossata. Colleoni ,aveva sì ottenuto il permesso per la costruzione ma stanco delle lungaggini burocratiche che ritardavano l’ inizio dei lavori, fece un atto di soldatesca iattanza e notte tempo l’abside fu abbattuta.

Il rosone con la statua di guerriero al vertice è il motivo dominante nella facciata in cui spiccano tra l’altro sia bassorilievi con episodi della vita di Ercole , sia lesene angolari con tondi raffiguranti uomini illustri , donne famose dell’antichità e teste di apostoli. Due busti di Imperatori romani ,Cesare e Traiano ci ricordano l’allusione al condottiero che fu un grandissimo stratega militare, esattamente come Cesare e, come Traiano, fu uomo di grande saggezza.

Il suo esercito era fortissimo, incuteva timore al solo nominarne il nome, l’esercito era costituito in gran parte da cavalieri , e, del resto l’esercito era considerato tanto più forte quanto più alto era il numero di cavalieri che lo componeva. Per ogni cavaliere, c’erano tre cavalli :il cavallo da tiro per il trasporto delle merci e due cavalli per non stancare troppo il cavallo che doveva affrontare la battaglia.

Sempre all’ interno della cappella, l’ imponente sarcofago di Bartolomeo ed il sarcofago di Medea Colleoni, l’ amata figlia prematuramente scomparsa, entrambi opera dell’Amadeo.

Di incredibile bellezza sono poi i settecenteschi affreschi di Giambattista Tiepolo che con grande attenzione ai dettagli, le pose studiate, i cromatismi delicati ci raccontano le storie del Battista.

Certo c’è ben altro da ammirare e raccontare come il mistero riguardo al vero luogo di sepoltura del nostro capitano ma… vi lascio con questa curiosità perché in fondo un po’ di suspence non guasta.

Guida turistica di  – Daniela Plebani

Daniela Plebani

Buongiorno a tutti, sono Daniela appassionata da sempre d'arte, di storia, di viaggi e di buona cucina che mi piace far scoprire a tutti i curiosi. Dal 2005 sono guida turistica abilitata in italiano e portoghese. Amo portare in giro le persone affinché…
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