Ragusa

Una Madonna come nessuna

Melania Battaglia
di Melania Battaglia

Di santi cavalieri è piena la tradizione, ma se vi raccontassi invece di una Madonna armata e a cavallo? Mettetevi comodi, siamo pronti a partire per un viaggio parecchio indietro nel tempo.

Anno 1000 e l’Emirato Siciliano

Da un paio di secoli circa la Sicilia è un emirato che vive tutte le tecnologie e le innovazioni che gli arabi hanno portato con sé in campo agricolo, tecnologico, scientifico e artistico. Contrariamente a quanto si possa credere vige anche una certa libertà di culto, garantita dal versamento di una tassa ad hoc. A rompere questo equilibrio arrivano sul finire dell’anno i Normanni, raccomandati e appoggiati dal papato che spinge affinché il cuore del Mediterraneo ritorni a essere cristiano.

 

L’Arrivo dei Normanni

E’ Ruggero I ad arrivare nel 1091 su tutte altre coste rispetto a quelle mediterranee del ragusano ma è qui che egli creerà una signoria affidata poi al figlio Goffredo. Più avanti nei secoli poi Scicli per la sua importanza e posizione diventerà anche capoluogo di Sede d’Armi, ossia una delle dieci circoscrizioni militari presenti in tutta la Sicilia. Questo perché il territorio di Scicli si poneva e si pone in una posizione assolutamente vantaggiosa e dominante sia sulle coste – lì a pochi chilometri- che sull’entroterra dove si trovano le città di Ragusa Ibla e Modica che di lì a breve parteciperanno molto attivamente alla storia ragusana.

La Battaglia di Donnalucata

Ma, tornando ai Ruggero e ai Normanni, la presa di possesso di quella che è oggi la provincia di Ragusa fu parecchio complessa: gli arabi erano più numerosi, meglio equipaggiati e più avanzati nelle tattiche di lotta in mare come per terra. Insomma la lotta stava richiedendo molto più impegno di quanto mai immaginato dai Normanni.

Nel calendario cristiano siamo a 15 giorni prima della Pasqua del 1091, il clima così come il mare sono favorevoli e la guerra non si è affatto placata. Si tenta ancora: una nuova battaglia prende vita a largo di Donnalucata, una delle quattro frazioni marinare di Scicli, le navi saracene e quelle normanne si scontrano ma questa ultima flotta è in minoranza numerica e pare soccombere nonostante gli ingenti sforzi.

L’Intervento Divino

Esasperati, disperati e spaventati i Normanni provano fino all’ultima tattica prima di rassegnarsi agli scongiuri (u Maronn’! Erano già mediterranei più di quanto pensassero!) e invocare l’aiuto divino per risollevare le sorti delcombattimento. Proprio così, un momento prima dell’ennesima sconfitta i cristiani si abbandonano in un’invocazione pietosa d’aiuto alla Madonna, che intervenga per salvarli e aiutarli nella loro missione di distruggere l’emirato siciliano!

Si fermano il cielo, le acque, la luce e la lotta stessa. Dalle nubi che hanno appena oscurato il sole si apre uno spiraglio sacro e da lì a cavallo di un purosangue bianco una figura prima poco chiara, poi man mano sempre più definita cavalca verso la battaglia sospesa, verso le due flotte e le relative milizie che si stavano scontrando. E’ lei, la Madonna appena invocata dai Normanni, lei che ha ascoltato la loro disperazione e che ha deciso – caso unico – di intervenire nelle sorti della lotta capovolgendo l’esito una volta per tutte.

La Madonna delle Milizie

Finalmente è vicina e la si può vedere nitidamente questa Madonna che veste assieme alle sue ben più rassicuranti e usuali tunica e corona una maglia metallica da perfetto cavaliere ed è armata di una lucente e affilata spada. Immediatamente, avvolta nella sua luce, comincia la sua lotta a fianco dei Normanni capovolgendo clamorosamente le sorti della guerra e facendo sì che il Cristianesimo torni definitivamente sull’Isola.

A memoria ed eterno monito di questo divino intervento si trova all’interno della chiesa madre di Sant’Ignazio e Guglielmo la maestosa statua di questa Madonna delle Milizie, ancora nell’atto di combattere col suo purosangue bianco che calpesta nella foga della battaglia due saraceni, ancora abbigliata da cavaliere e a spada tratta a difesa del Cristianesimo.

La Festa della Madonna delle Milizie

Così da allora fino a oggi ogni ultimo sabato di Maggio si tiene la festa di questa Madonna così cara agli sciclitani e centrale per la città di Scicli; una festa che vede anche una rappresentazione teatrale sacra che, seguendo un copione ufficiale e oramai canonizzato, mette in scena ogni anno questo episodio narrato e glorifica l’intervento divino della Madonna per i suoi amati cittadini e la sua amata città. E’ in questo intreccio di storia e folklore che nasce la testa di turco, il dolce tipico di Scicli di cui ho già raccontato.

Questo è solamente un piccolo racconto, non siete curiosi di saperne di più? Non vorreste vederlo questo unicum: questa statua così maestosa, poderosa e dinamica? Non vi è venuta voglia di assaggiare una ricca e fragrante testa di turco mentre vi racconto molto di più? Venite a emozionarvi e stupirvi con me a Scicli, vi aspetto!

Guida turistica di  – Melania Battaglia

Melania Battaglia

AGT Ragusa
Empatica, competitiva, determinata e frizzante. Appena passati i 30anni ho deciso di mollare tutto e fare il salto: è così che ho deciso di affiancare al mio patentino di tour leader anche quello di guida. Vivere tra la bellezza accarezzata…
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