Milano

La Cripta dei Disciplini di San Bernardino alle Ossa

Stefano Devan Tamis
di Stefano Devan Tamis

Un Viaggio nel Cuore Oscuro della Spiritualità

Nel cuore di Milano, nascosta tra i suoi eleganti palazzi, la Cripta dei Disciplini di San Bernardino alle Ossa è uno di quei luoghi che lascia un segno indelebile. Con la sua atmosfera inquietante, questa cripta rappresenta un angolo della storia milanese dove la morte e la purificazione spirituale si intrecciano. Un luogo che invita a riflettere sulla fragilità della vita e sull’impermanenza dell’esistenza.

Le Origini dell’Ossario

Le origini della cripta risalgono al XIII secolo, quando venne fondato un ospedale nei pressi della basilica di Santo Stefano. Presto, il cimitero adiacente divenne insufficiente per ospitare tutti i defunti, così nel 1210 venne realizzata una camera per raccogliere le ossa. Questo atto divenne simbolo della concezione religiosa della morte come passaggio purificatore.

La Chiesa e la Confraternita dei Disciplini

Nel 1268, accanto all’ossario venne costruita una piccola chiesa, inizialmente dedicata alla Passione di Maria, San Sebastiano e Sant’Ambrogio. La chiesa divenne presto il rifugio della Confraternita dei Disciplini, un gruppo laico che praticava la penitenza e l’autoflagellazione. Dopo la canonizzazione di San Bernardino da Siena nel 1450, la chiesa venne dedicata anche a lui, accentuando il legame con la spiritualità popolare.

Il Rinnovamento del 1695

Il campanile della chiesa crollò nel 1642, danneggiando gravemente l’ossario. Sebbene la chiesa venne ricostruita, l’ossario fu rinnovato solo nel 1695, con una decorazione rococò che utilizzava teschi e ossa disposti simmetricamente lungo le pareti. Questo arrangiamento aveva lo scopo di suscitare una riflessione sulla transitorietà della vita e sull’importanza di purificare l’anima.

La Riscoperta della Cripta nel 1931

Nel 1931, la cripta fu riscoperta durante lavori di restauro, svelando un affascinante e inquietante mondo sotterraneo. Un tempo, i membri della confraternita venivano sepolti in posizione seduta, un atto simbolico che rappresentava la separazione dal corpo terreno. I corpi venivano lasciati decomporre, e le ossa venivano successivamente rimosse e riposte ordinatamente. Questo rituale sottolineava l’idea che la decomposizione fosse un passaggio verso la purificazione dell’anima.

La Struttura e il Significato della Decomposizione

La cripta, con pianta pentagonale e nicchie per i defunti, ospitava ogni corpo in una posizione che ne facilitava la decomposizione. Ogni sepoltura aveva un piccolo pozzetto per raccogliere i liquami cadaverici, convogliati poi in un pozzo centrale. La pratica non solo serviva a purificare spiritualmente, ma rispondeva a esigenze pratiche di conservazione.

La Cripta Oggi

Oggi, la Cripta dei Disciplini è visibile solo attraverso una grata metallica che ne protegge l’ingresso. Le sue pareti adornate da teschi e ossa continuano a fascinate chi ha il privilegio di intravederla. Alcuni resti umani sono stati studiati per scopi medici, rivelando come alcuni teschi venissero bolliti per rimuovere i tessuti o fissati con molle per mantenere l’orientamento anatomico.

Un’Esperienza Immersiva

Le moderne ricostruzioni tridimensionali e i video documentari permettono di esplorare questo mondo sotterraneo, offrendo una visione unica della spiritualità medievale milanese, in cui la morte non è solo un termine, ma un passaggio verso la purificazione e la redenzione dell’anima.

Guida turistica di  – Stefano Devan Tamis

Stefano Devan Tamis

APS La Fenice
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