Ma Lorenzo Lotto è un pittore bergamasco? In verità è veneziano ma dato che a Bergamo ha trascorso gli anni più belli, densi di riconoscimenti ed onori è considerato un bergamasco ad honorem.
Sono due i percorsi lotteschi a Bergamo: uno è in città alta per ammirare le tarsie del coro della Basilica di S.M.Maggiore e gli affreschi della cappella dedicata alle storie di Maria nella chiesa di S.Michele al Pozzo Bianco ma di tutto questo vi parlerò prossimamente.
Oggi faremo invece l‘altro, cioè il percorso in città bassa, partendo dal Centro Piacentiniano, precisamente dal “Sentierone”, entriamo nella chiesa di S. Bartolomeo per ammirare la Pala Martinengo.
Lorenzo Lotto arriverà a Bergamo nel 1513 proprio perché vincitore del concorso indetto da Alessandro Martinengo Colleoni, nipote e figlio adottivo di Bartolomeo che voleva omaggiare i domenicani del Convento di S. Stefano e S. Domenico.
La pala avrà un successo strepitoso e gli procurerà tantissime committenze.
Ritratti bellissimi di nobili e borghesi della società bergamasca dell’epoca da lui dipinti, oggi sono ospitati nei più grandi musei del mondo. In origine non c’era solo l’ancona che vediamo oggi ma era completata da tre predelle al di sotto che raccontavano la storia dei santi principali, oggi alla Accademia Carrara, la pinacoteca di Bergamo e da una grande cimasa, oggi al Museo di Budapest.
La pala Martinengo è una Sacra Conversazione con Maria seduta in trono col bambino circondata da santi. L’ambientazione è quella di una grandiosa architettura sacra con 5 santi a destra e 5 santi a sinistra. La chiesa per la quale era stata concepita è stata abbattuta, l‘hanno fatta saltare una notte con la dinamite quando nel 1561 sono state costruite le Mura Veneziane, salvatasi la pala, oggi si trova nella chiesa di S. Bartolomeo.
Nel nostro tragitto percorreremo poi V. Tasso e V. Pignolo che appartenevano al borgo di S.Antonio, un borgo molto grande che, fino alla metà del ‘ 200 faceva capo alla Vicinia di S.Andrea.
Arriviamo davanti alla Chiesa di S.Spirito, la facciata incompiuta, lasciata a rustico per salvaguardare la storia della chiesa, dal 1972 presenta quello che i bergamaschi chiamano familiarmente ”l’uccellone” l’opera è di Francesco Somaini ed è la Discesa dello spirito santo, fusione in bronzo che si innesta nel rosone originario della chiesa 300esca.
All’interno la pala di S.Spirito, molto diversa dalla precedente, al centro sempre la Madonna in trono col bambino e da destra a sinistra S.Antonio abate, S.Sebastiano, S.Giovanni che diventerà S.G.Battista, S.Agostino e S.Caterina d’Alessandria. La santa è stupenda, pettegola e civettuola, nell’abbigliamento, nella postura e in come si pone tra noi e loro. Gli angeli in alto, dalla cromia gialla, rosa e verde pare si facciano i dispetti l’uno con l’altro perché tutti vogliono imporre il loro canto che si deve intonare con i diversi strumenti musicali.
La terza pala lottesca presente a Bergamo è quella che si trova nella chiesa di S. Bernardino, la si può ammirare sopra l’altare del presbiterio in collocazione originaria. Ha sicuramente una maggiore libertà compositiva e una maggiore ricchezza di invenzioni rispetto alla precedente.
Maria con il bambino è sempre su un alto trono tra i santi ma qui la coppia è in ombra, sotto un tendone verde sorretto da 4 angeli che danno uno straordinario senso di movimento. Fa da sfondo un variegato paesaggio con il sole che tramonta a sinistra. Al centro sui gradini del trono, un angelo è intento alla scrittura e si volta verso lo spettatore.
L’opera è firmata e datata”L.Lotus/MDXXI”
Vi è piaciuto il percorso? Questo lo faremo in città bassa, per il prossimo invece ci sposteremo in città alta dove oltre alle bellezze storico-artistiche gusteremo anche quelle dolciarie.