I segreti di Firenze sono ancora tanti e sparsi per la città.
Dall’altra parte del fiume Arno c’è un bel quartiere. Come molti quartieri sorti di fronte alla città antica (ad esempio Trastevere a Roma), anche questo nacque come un insediamento povero nell’allora periferia di Firenze ovvero, nell’altra sponda del fiume: oltre l’Arno.
Ed ecco che arriviamo in Oltrarno. In età imperiale si stabilirono i suoi primi abitanti: i cittadini meno ricchi, liberti, schiavi oppure membri di comunità orientali che arrivavano dalle provincie più lontane dell’impero. Tra loro c’erano i primi cristiani.
Non è quindi un caso se è da questa parte di Firenze dove si costruì la prima chiesa cristiana della città: Santa Felicita.
Se oggi andate a cercarla non troverete una chiesa di aspetto orientale oppure antico. Santa Felicita fu trasformata nei secoli fino a divenire un tempio bianco e grigio frutto del gusto classiccheggiante del XVIII secolo. Ma ancora conserva testimonianze del cimitero del II secolo che sorgeva attorno ad essa.
Sopra Santa Felicita c’è un’altra di quelle chicche bellissime di Oltrarno: l’ultima parte visibile del corridoio Vasariano. In sei mesi Vasari ultimò la galleria fortemente desiderata da Cosimo I perché i piedi imperiali di sua nuora Giovanna d’Austria non si vedessero costretti a pestare la sporca e volgare strada fiorentina, nelle sue passeggiate da Pitti fino a Piazza della Signoria.
Il corridoio infatti, scavalca Ponte Vecchio e finisce a Boboli. Un giardino meraviglioso che fu ricavato da una colina di Firenze per dare un pò di respiro alle strette vite delle dame della corte ducale e granducale. Oggi visitare questo grande giardino è una passeggiata alla scoperta di sculture, fontane, viali e belvedere che ci fanno viaggiare nel tempo.
L’ultimo segreto di Oltrarno che vi racconterò qui è, a mio avviso, il più speciale.
Questa è l’unica zona della città dove si possono ammirare le antiche mura medievali di Firenze. Si estendevano per un perimetro di 9 kilometri difendendo tutto l’abitato. Iniziate attorno al 1280 e finite nel 1330 circa, sopravvissero alle minacce di Federico Barbarossa, all’assedio delle truppe imperiali e papali del 1529 ed a molti altri attacchi nel corso della storia. Sembravano invincibili e invece non riuscirono a resistere alla fierezza ed alla furia della modernità che rase al suolo il passato. Fu così che nel 1864, per rendere Firenze una città al passo con i tempi e adatta alle nuove necessità, si abbatterono senza tanti rimorsi i veri guardiani della memoria fiorentina.