La più grande del mondo nel ‘500, con una elevazione totale della struttura di 116,50 metri da terra sino alla palla dorata posta sopra la lanterna sita in cima alla cupola.
Vi accede attraverso la splendida “Porta della Mandorla”, come ho già
scritto nel precedente articolo.
Il Cupolone, uno dei più importanti simboli di “Fiorenza” (nome della città di Firenze nell’epoca medioevale, derivante dal latino “Florentia”, è collocato esattamente all’incrocio della navata e del transetto della splendida cattedrale gotica o duomo di Firenze: Santa Maria del Fiore, una delle più grandi del mondo.
Il progetto originale del duomo di Firenze è opera del grande Arnolfo di Cambio, 1296 in stile gotico, venne completato (tranne la facciata) nel 1436 con la realizzazione della magnifica cupola di Filippo Brunelleschi. La nuova cattedrale o duomo di Firenze fu costruito sulle fondamenta di una cattedrale precedente dedicata a Santa Reparata, antico edificio costruito nel V secolo e molto più piccolo della cattedrale odierna.
Nel 1418 la cattedrale è ancora incompiuta ed è prevista la costruzione di una cupola immensa, con un diametro esterno di 54,8 metri e con un diametro interno di 45,5 metri.
A quei tempi misura impossibile per costruire un ponteggio con relativa impalcatura necessari per la costruzione.
Per tale ragione, il governo bandì una gara, tutti i fiorentini potevano partecipare, presentando il loro progetto di armatura, ponteggi o quant’altro per costruire la cupola.
Le idee più strampalate arrivarono sul tavolo della commissione. Ce n’è una che mi piace molto: quella di costruire un gran mucchio di terra a forma di cupola nascondendoci dentro molte monete d’oro; dopo la costruzione la terra sarebbe stata eliminata gratis da quelli che avessero voluto recuperare le monete d’oro. Non la trovate stupefacente?
Si presentò anche un omino magrolino che non era un architetto, ma orafo ed orologiaio Filippo Brunelleschi, che sosteneva che non ci fosse bisogno di nessuna armatura per realizzare l’opera.
All’inizio fu preso per pazzo e allontanato dalle riunioni. Infine durante una delle tante discussioni, egli disse: “Come si fa a far stare un uovo in piedi senza sostegni?” Prese un uovo, lo ammaccò di sotto e l’uovo stette dritto, come una cupola ogivale, dimostrando così che non era un visionario.
Pippo presentò tutti i suoi disegni, che, aimè sono andati perduti.
Per sicurezza la sovraintendenza al progetto decise di farlo aiutare da Lorenzo Ghiberti, eccellente scultore, orafo ed architetto, ma non costruttore.
Pippo non prese bene quella decisione, così che inventò un trucco per levarsi di torno il Ghiberti: per diversi giorni Pippo si finse malato, il Ghiberti rimase solo e i lavori si fermarono. Venne chiesto a Pippo di tornare perché senza i suoi ordini il Ghiberti non poteva procedere.
Pippo rispose: “Ma io saprei perfettamente cosa fare senza di lui!”
Recepita la “battuta”, il Ghiberti venne allontanato, i lavori ripresero e terminarono (lanterna esclusa) nel 1436.
Il Brunelleschi inventò le macchine per sollevare i materiali, fece calcoli e misurazioni con riferimento all’architettura romana. Personalmente lo ritengo il padre della prospettiva matematica e non più intuitiva del tardo gotico.
Costruì la gigantesca cupola utilizzando ponteggi e impalcature provvisorie infisse nella struttura muraria, rialzate col procedere dei lavori. Pensate che gli operai non scendevano nemmeno per mangiare. Si trattava di una soluzione molto rischiosa, che poté realizzare studiando le tecniche e il “modo di misurare” degli antichi Romani, come ho già accennato, e un sistema di principi scientifici e matematici, verificati durante la costruzione. La cupola è auto portante, formata da una doppia calotta, una cupola interna robusta e di minori dimensioni, e da una cupola esterna, più grande e leggera che non grava sull’edificio della cattedrale.
La cupola saliva lentamente a cerchi concentrici di mattoni e pietre sovrapposti tra loro e disposti a “spina di pesce” (metodo usato dai romani, pensiamo al Pantheon), disposti verticalmente e di piatto, per sostenere lo slancio verso l’alto della struttura adornata da otto robusti costoloni in marmo che raccordano i cerchi di muratura e dividono la cupola in otto spicchi o “vele” così dette. La cupola così si innalzò, gonfia e leggera a forma gotica ogivale poggiando su di un tamburo ottagonale. Oggi i mattoni a spina di pesce sembrano una spirale che dalla base arriva fino alla cima. per quasi sei secoli nessuno se ne accorge perché Brunelleschi ha voluto che rimanesse segreta la sua tecnica. Per questo fece riempire i mattoni con inserzioni di calce. Le incisioni ci hanno fatto credere che li avesse messi al contrario di come sono. Pura illusione ottica.
L’ interno della Cupola (quella più piccola) è stata affrescata tra il 1572 ed il 1579 dal gli artisti Vasari e Zuccari, oltre 3.600 mq realizzati con motivi e simboli del cristianesimo e del giudizio universale.