Narrare di Roma, della sua storia, vuol dire entrare nel cuore della sua leggenda!
Milioni di turisti, ormai da qualche anno, affollano il Colosseo (imponente, forte, simbolico) ma molti pochi in confronto osano entrare nell’altra parte del Parco Archeologico del Colosseo, Palatino e Foro Romano; eppure è proprio lì che sorge quella Roma che nell’80 d.C. vedrà l’inaugurazione dell’Anfiteatro Flavio (meglio noto come il Colosseo, ma questa è un’altra storia…).
Più entrate per più storie da trasmettere, più portali per più viaggi nel tempo da vivere!
L’entrata da Via di San Gregorio è particolarmente suggestiva, salendo le scale a destra ci si trova subito immersi nel folto della vegetazione, in lontananza le arcate dell’acquedotto, ma intorno un boschetto che richiama alla mente come poteva essere l’area prima che gli imperatori costruissero i loro palazzi imperiali.
Le scale sembrano terminare subito, ma altre ce ne sono, un po’ faticose, poi, in cima, il Palazzo di Domiziano si presenta con tutta la sua potestà imperiale: le costruzioni che affacciano il Circo Massimo e lo Stadio; magnifico!
Un altro stadio fatto erigere da Domiziano è famoso ancora oggi in tutto il mondo, ma è conosciuto dai più con un altro nome: Piazza Navona (e questa è una di quelle storie che andrà assolutamente raccontata).
Se si presta attenzione si possono ancora ammirare e percepire, magari un po’ in lontananza, gli splendidi atleti che qui sul Colle Palatino si allenavano insieme all’imperatore: è facile, basta non guardare solamente con gli occhi quelle che a prima vista possono sembrare rovine, ma percepire le loro fattezze originari, ricostruire le murature, i porticati, i marmi e la grande magia della storia si presenta al visitatore.
Oltrepassati i grandi muri che circondano lo stadio ci si affaccia su un ampio piazzale e lì, se si è nella stagione giusta, si può ammirare un glicine che con i suoi forti colori contrasta ed esalta le magnifiche cupole di San Pietro e di Sant’Andrea della Valle in lontananza e l’intonaco chiaro del Museo Palatino.
Sole, caldo, vento fino ad arrivare alla Cenatio Iovis, la cena di Giove, la sala da pranzo imperiale!
Marmi policromi, magnificenza e ….aria condizionata e riscaldamento a pavimento! Quasi duemila anni fa, nella sala da ricevimento del palazzo imperiale gli ospiti potevano godere di accortezze ed accorgimenti tecnologici che ancora ai nostri giorni potrebbero essere considerati innovativi (ma siano nella Roma imperiale e questa sì che è un’altra storia!).
E poi, dopo un altro tratto di sole, vento, magnifici resti, si giunge in un altro luogo, in un’altra dimensione: benvenuti a Roma, la prima Roma, la Roma di Romolo!
La casa di Augusto, costruita, come un novello Romolo, sulla grotta del Lupercale.
Un tempo ci raccontavano la leggenda della grotta nella quale si arenò la cesta con i due gemelli, un tempo ci dicevano che era solo una leggenda, eppure lì, esattamente dove le fonti la descrivevano, è stata ritrovata quella grotta!
Oltre, una cisterna che svolgeva già la sua funzione di custode e dispensatrice di acqua nel VI secolo a.C. e poi, sotto una tettoia, quasi nascoste, appartate, come a mostrarsi solo a pochi fortunati: le capanne romulee!
Semplici, come possono essere le costruzioni nella metà dell’VIII secolo a.C., eppure è proprio da quelle capanne, in opera quadrata, utilizzante i blocchi tipici del tufo presente sulla sommità del colle, il cappellaccio, che esattamente nel 753 a.C. è iniziata una storia la cui leggenda prosegue ancora oggi.
Destino, volere degli dei, potere degli uomini? Le storie da narrare sarebbero infinite, ed è un privilegio poterne tramandare qualcuna….
Ammirare quelle semplici strutture, che poco hanno a che fare con le imperiali costruzioni dei secoli successivi, significa poter ascoltare la storia di una città, fondata sulla sommità si un colle, nella periferia dell’universo colto e militare del Lazio protostorico che ha saputo cogliere le occasioni migliori per emergere, che ha saputo osare dove altri non hanno fatto!
E’ necessario chiudere un attimo gli occhi, respirare profondamente e riuscire a staccarsi dal mondo contingente per approdare in una realtà differente, quella della prima Roma, quella della Roma Quadrata, quella della Roma di Romolo!
Eccolo il Palatino segreto, eppure visibile a tutti, un’esperienza per un viaggiatore che va oltre il turista distratto, un itinerario lungo il quale incontrare il mito che va incontro alla storia!
Ci si allontana da questa Roma ancestrale e ci si dirige verso la Valle del Foro, verso la Roma dei comizi, degli oratori, dei famosi poeti, ma questa è veramente un’altra storia…..
«Abi, nuntia […] Romanis, caelestes ita velle ut mea Roma caput orbis terrarum sit
Va’ e annuncia ai Romani che la volontà degli dèi celesti è che la mia Roma diventi la capitale del mondo»
(Tito Livio, Ab Urbe condita libri, I, 16)