6 buoni motivi per visitare il quartiere dell’Ortica a Milano
1. All’Ortica si vive come in un piccolo borgo
Per arrivare al quartiere dell’Ortica bisogna letteralmente andare al di là del ponte.
Quasi isolato dal resto della città, tagliato a metà dalla ferrovia rispetto al territorio originario, questo quartiere della periferia est milanese conserva una sua precisa identità: case storiche, in origine “di ringhiera”, con le loro corti interne, botteghe, bar con i tavolini dove gli “ortigàtt” (così amano definirsi gli abitanti del quartiere facendo riferimento agli orti che caratterizzavano la zona) si siedono per chiacchierare o giocare alle carte, un’antica chiesetta un tempo rifugio per i pellegrini.
2. All’Ortica si balla
Proprio vicino alla vecchia stazione ferroviaria, sostituita negli anni ’30 dalla più moderna stazione di Lambrate, c’è un luogo che ogni amante del ballo liscio conosce: è la Balera dell’Ortica. Qui l’atmosfera è sempre gioiosa, i tavolini con le tovagliette a quadretti all’aperto, la pista da ballo al centro, cibo in abbondanza e una mescolanza di avventori dal giovane incuriosito all’attempato esperto ballerino.
3. All’Ortica la storia è raccontata sui muri
Sì è proprio così, anzi la storia è dipinta sui muri!
Oggi, grazie ad un progetto di Or.Me. Ortica Memoria (www.orticamemoria.com) e all’intervento grafico e pittorico di Orticanoodles, i muri dell’Ortica sono dipinti raccontando la storia più recente della nostra Milano e in qualche modo dell’Italia tutta: i murales ritraggono i personaggi simbolo della musica pop, le grandi donne del ‘900, i partigiani, ma anche i lavoratori delle fabbriche del dopoguerra, gli alpini, senza dimenticare i protagonisti dello sport per nominarne solo alcuni.
Recentissimo il murale che racconta, quasi come nella successione dei tasti della tastiera di una pianola, alcuni dei protagonisti del panorama rap e trap.
4. I murales dell’Ortica ci riportano anche al Rinascimento
Ma come? Vi ho appena detto che all’Ortica è raccontata la storia più recente e ora vi parlo di Rinascimento?
Ebbene sì. La tecnica utilizzata per eseguire i murales richiama l’antica tecnica dello “spolvero” impiegata dai migliori frescanti rinascimentali. Certo oggi materiali, supporti e tecnologia a supporto sono evoluti, ma la tecnica riprende quanto Raffaello e la sua bottega sapevano fare!
5. All’Ortica ci sentiamo protagonisti
Come guida amo particolarmente questo luogo, perché nel quartiere dell’Ortica ci si sente a casa, pur non abitandoci. …e c’è di più.
Molti dei murales, che raccontano per immagini i personaggi e gli eventi che hanno fatto la nostra storia, sono progettati in collaborazione con i giovani alunni delle scuole di zona, coinvolti anche, insieme ad altri cittadini, nel completamento pittorico delle opere murarie.
E poi… quale forma d’arte più della street art può coinvolgerci ad ogni passo?
6. All’Ortica c’è persino il Duomo
Quando nel 2020, durante la pandemia, ho saputo che gli Orticanoodles avevano avuto l’idea di “portare il Duomo di Milano in periferia” non ci volevo credere! Già amavo particolarmente questo quartiere… ma se davvero vi sarà anche il Duomo come potrà essere bello? Ora lo so: è bellissimo! Venite a scoprirlo insieme a me!