Firenze

La pala dei “pentimenti” di  Sandro Botticelli

Mila Lavorini
di Mila Lavorini

La Primavera e la Nascita di Venere, ma non solo…

Sandro Botticelli fu anche autore di pregiatissime opere pittoriche, molte delle quali esposte nella Galleria degli Uffizi, come la pala raffigurante Madonna col Bambino in trono e i Santi Giovanni Battista, Maria Maddalena, Francesco, Caterina d’Alessandria, Cosma e Damiano), considerata la prima importante opera commissionata al venticinquenne artista, databile intorno al 1470.

Esigue e incerte sono le notizie relative a questa tempera su tavola, a partire dalla denominazione con cui è più nota, cioè pala di S. Ambrogio, perché parrebbe provenire dal monastero femminile fiorentino consacrato al vescovo di Milano, soppresso nel 1808, ma l’assenza di icone sacre legate all’ordine monastico e all’intitolazione della chiesa fanno dubitare che questa fosse la destinazione originale. E nessun documento attesta che i Medici furono i committenti, seppur la rappresentazione in primo piano di Cosma e Damiano faccia propendere verso questa ipotesi.

Una certezza è data, invece, dal tormentato processo creativo che caratterizza il dipinto, rimaneggiato profondamente fino alle fasi più avanzate di realizzazione, con interventi in alcuni casi visibili ancora oggi ad occhio nudo.

Ci troviamo di fronte a un enorme numero di “pentimenti” sostanziali, sia nella composizione della linea, sia nella stesura cromatica: una tendenza insolita per l’epoca.

Ecco che si hanno personaggi che cambiano postura, abbigliamento, atteggiamento, oppure sezioni di pavimento già definite, sostituite da differenti strutture, per innalzare l’effigie della Vergine, fino ad arrivare ad un curioso elemento: un paio di misteriosi occhi, incisi sulla tavola, individuati a metà altezza della figura di Santa Caterina, nella zona centrale della sua veste.

pala di sant'ambrogio

Non si sa perché Botticelli abbia stabilito di inserire questo dettaglio proprio in quel punto, anche se si suppone che il pittore avesse inizialmente immaginato la Santa in posizione inginocchiata, ripensandoci però quasi subito e decidendo invece di rappresentarla in piedi. Gli occhi potrebbero dunque essere il lascito dell’originaria impostazione, come dimostrerebbe anche la perfetta sovrapponibilità tra le pupille, incise sotto la veste con quelle dipinte sul viso di Caterina nella versione finale.

L’opera, conservata dalla prestigiosa pinacoteca di Firenze dal 1948, si trova nella doppia sala dedicata a Sandro Botticelli, in compagnia di altri capolavori, eseguiti dal maestro, emblema dell’arte pittorica rinascimentale.

Ecco che, in un colpo solo, si possono ammirare la Nascita di Venere, la Calunnia, la Madonna del Melograno, la Madonna del Magnificat, Pallade e Centauro, la Primavera ed altri gioielli, eseguiti su ordine di vari sponsor, nella seconda metà del XV secolo. Temi religiosi si affiancano o si incorporano a soggetti mitologici che riflettono il concetto filosofico ed estetico di un “dipintore” che seppe unire Spirito e Materia, fondere armoniosamente Idea e Natura, regalandoci racconti poetici che si dipanano attraverso immagini e cromie, modulate sui differenti supporti utilizzati.

Sarà, per me, un vero piacere, indugiare nella descrizione delle scene più significative, lasciando fuori dalla nostra testa e dal nostro animo la realtà quotidiana per entrare in un mondo popolato da simboli e divinità. 

Guida turistica di  – Mila Lavorini

Mila Lavorini

Ciao! Amo viaggiare e scoprire sempre qualcosa di nuovo. Dopo tantissimi anni trascorsi lavorando come Accompagnatrice Turistica, decisi di ritornare alla mia città e iniziare la professione di Guida di Firenze. Sarà, per me, un privilegio poter condividere con voi…
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