Piazza Navona, si sa, è una delle mete predilette di tutti i turisti che visitano Roma. Dopotutto la meravigliosa Chiesa di Sant’Agnese in Agone, su progetto del Borromini, la forma particolare della piazza derivante da un antico stadio in muratura, nonché le fontane presenti, rendono Piazza Navona un luogo semplicemente unico. Proprio parlando delle fontane, però, sarebbe il caso di non soffermarsi solamente sulla celeberrima Fontana dei Quattro Fiumi, quella centrale da cui svetta un fantastico obelisco. Il Bernini, infatti, autore del geniale progetto di questa fontana, non prestò la sua arte solo per quella che, a tutti gli effetti, è un simbolo di Piazza Navona. Infatti, la piazza ha altre due fontane, poste ai lati dello spiazzo. Avendo la Fontana dei Quattro Fiumi davanti gli occhi, infatti, andate verso destra.
Lì, alla fine, vi troverete di fronte la cosiddetta Fontana del Nettuno. Intrigante, interessante e, purtroppo per essa, anche un poco sfortunata.
Sicuramente la mole della Fontana dei Quattro Fiumi un poco copre quest’altra piccola opera d’arte la cui origine è identica a quella posta esattamente dall’altro lato della piazza: la Fontana del Moro. Dobbiamo tornare indietro di cinquecento anni, più o meno, quando papa Gregorio XIII, alla fine del XVI secolo, promosse la ricostruzione di antichi acquedotti romani, o l’ampliamento di ulteriori acquedotti dell’epoca, per poter garantire ai romani un accesso pulito e rapido all’acqua potabile. In quest’ambito il pontefice chiamò Giacomo della Porta come sovrintendente dei lavori, lavori che portarono alla realizzazione di due piccole, ma eleganti, fontane poste qui a Piazza Navona. Questo è l’inizio, quando finalmente anche l’area si dotò di alcune fontane che potessero abbellire una piazza che, all’epoca, era spesso al centro delle cronache per feste e varie, altre, amenità.
Tutto mutò, profondamente, con l’avvento del pontificato di Innocenzo X, che nella metà del Seicento prese il controllo di Roma cercando, a modo suo, di ammodernare la Città Eterna. A lui dobbiamo la realizzazione di Palazzo Doria-Pamphilj, che oggi campeggia con la sua maestosa facciata su Piazza Navona. Sebbene oggi sia sede dell’ambasciata brasiliana, l’edificio in sé è ottimamente decorato al suo interno. Perché il papa commissionò questo incredibile progetto architettonico? Perché Innocenzo X volle donare alla sua famiglia, i Doria-Pamphilj appunto, una nuova sede. Nell’ambito di questo ammodernamento il papa chiamò artisti del calibro di Bernini e Borromini per abbellire l’intera area. Il primo, maestro del Barocco, si preoccupò di progettare le fontane della piazza. In primo luogo, quella dei Quattro Fiumi e, in seconda battuta, anche le altre due piccole fontanelle precedentemente realizzate su disegno di Giacomo della Porta. Bernini seguì il progetto originario, ma ci fu un intoppo. Si premunì solamente di completare la Fontana del Moro, ma non quella del Nettuno, di cui per un poco si perse memoria…