Forse non tutti sanno che…
nel centro storico della città di Capua, più precisamente nel Museo Provinciale Campano, spicca una collezione che per qualità e numero dei manufatti (160 sculture), può essere considerata un unicum in Italia e all’estero: le Matres Matutae.
Le suddette sono sculture in tufo, ex voto, dono alla Dea Madre, rappresentanti delle matrone romane, assise su grandi troni con in grembo uno o più bambini in fasce. Le madri sono legate al culto delle matralia che venivano celebrate l’11 giugno nell’antica Roma. Le statue vennero ritrovate nel 1845 presso il fondo dell’architetto Carlo Patturelli, non distante da Capua.
All’interno del museo le Matres Matutae sono esposte secondo una sistemazione ben studiata dai museologi e museografi, che permette di immaginare come esse venivano poste all’interno del tempio a loro dedicato. Resti architettonici del tempio stesso sono tuttora conservati nelle sale adiacenti a quelle delle madri.
… Vi ritroverete a camminare tra queste sculture prolifiche (fino a 12 pargoli tra le braccia), e al termine del percorso espositivo, vi sarà una scultura riconosciuta come Dea Madre, essa si distingue dalle altre perché tra le mani ha una colomba e una melograna, simbolo di pace e fertilità.
Il termine matuta stava ad indicare il mattino, o maturo, era legato ad un rito propiziatorio che serviva ad augurare prosperità e, naturalmente, fertililtà. Un connubio tra fertilità nella terra e tra gli uomini. Il rito prevedeva l’accoglienza nel tempio di sole donne libere, Plutarco narra che veniva condotta nel tempio una schiava, la quale, durante la cerimonia doveva essere percossa e poi cacciata. Essendo una cerimonia legata anche alla terra le matrone offrivano sull’altare delle focacce cotte sul testum.
Inoltre, il Museo Provinciale Campano di Capua è un vero e proprio gioiello; è allestito secondo un percorso cronologico che va dal ritrovamento di resti archeologici dell’area campana e di Terra di Lavoro, fino all’esposizione di sculture e tele relative alla Capua medioevale e moderna.
Esso venne fondato nel 1870 dall’archeologo e paleografo Gabriele Iannelli e si trova nel palazzo quattrocentesco: Palazzo Antignano. Il portale, ancora oggi, mostra i simboli araldici delle famiglie Alagno ed Antignano e al suo interno sono visibili le tracce dell’architettura catalana-moresca
La città di Capua è ricca di storia e cultura e una visita a questo museo e alla sua particolare collezione di madri sarà per voi un’esperienza che vi assicuro vi affascinerà molto. Vi aspetto.
NAVA M. L., (a cura di), Museo Provinciale Campano di Capua. Guida alle collezioni, Provincia di Caserta. 2012-2021.