Le Mura Veneziane che racchiudono città alta, oggi patrimonio Mondiale dell’Umanità si possono percorrere seguendo la strada ombreggiata dagli ippocastani.
Partendo da Porta S.Agostino, che prende il nome dal grande complesso della Chiesa e del Monastero omonimo, possiamo ammirare le “casermette” che, forse non tutti sanno che furono realizzate con l’autorizzazione del Doge Alvise Mocenigo per ospitare gli alloggi dei militari che dovevano presidiare l’accesso alla parte alta di Bergamo. Imbocchiamo il Viale delle Mura.
Le Mura Veneziane furono costruite dal 1561 per arginare gli attacchi nemici, in realtà: ”udite, udite”, non un colpo di fucile fu mai sparato da queste mura.
Ancora oggi ai piedi delle scarpate troviamo le ortaglie e le coltivazioni che un tempo servivano per offrire verdure fresche ai mercati. Salendo ci appare la facciata neoclassica di Palazzo Medolago Albani.
Ed ora ….uno scoop! Ebbene sì ! L’Imperatrice Elisabetta D’Austria (Sissi) con lo sposo
Francesco Giuseppe dormirono in una delle stanze di questo palazzo che resta proprio di fronte a porta S. Giacomo. Percorrendo V.S.Giacomo arriviamo in P.zza Mercato delle Scarpe.
La piazza è ricca di suggestioni, anticamente era usata l’acqua della “Fonte Seca” che arrivando dalla Rocca veniva convogliata nella cisterna ancora visibile sull’ angolo verso V. Rocca .Questo spazio divenne poi la sede del banco del Lotto.
C’é un Castello in città alta?
La Rocca
Fondata da Giovanni di Lussemburgo, re di Boemia e Polonia ,continuata dai Visconti, fu poi rafforzata dai Veneziani con torrioni e mastio. Da qui si gode di una vista a 360° sulla pianura e sulle Orobie.
Torniamo in V.Gombito che si allunga tra 2 schiere di case alte piene di botteghe che allora come oggi allietano e movimentano la via.
La Torre del Gombito, silenziosa superstite di tante altre abbattute nel passato.
Sapete che Bergamo era chiamata la città dalle 100 torri?
La torre deve il suo nome al latino”compitum”, crocicchio. Questo era proprio l’incrocio tra il cardo e il decumano massimo.
Eccoci in Piazza Vecchia
Tra le tante meraviglie,sapete che potete cercare anche il vostro mese di nascita e il vostro segno zodiacale? Ebbene sì! Sotto il portico del Palazzo della Ragione c’è la Meridiana .
Ogni giorno alle 12 (quando è in vigore l’ora legale) indica la data e il segno zodiacale. Il raggio di sole entra da un forellino collocato nello gnomone che si trova sulle arcate del palazzo in alto fornendo il dato preciso.
Dall’alto svetta il Campanone ma…..perchè si chiama così?
La Torre Civica ospita 3 campane montate su un castello di ferro. La maggiore è chiamata “Campanone”, è la campana più grande della Lombardia.
Ma quanti sono i rintocchi del Campanone? Sono 100? Beh! Fino agli anni ‘60 era suonato manualmente e i rintocchi erano 180, oggi un po’ meno.
Arriviamo in piazza del Duomo dove campeggia la basilica di S.M.Maggiore, per ammirarla in tutto il suo splendore bisogna girarci attorno partendo dal protiro settentrionale, quello dei leoni rossi. Sul lato sinistro del portale, una curiosità, alcune barre di ferro sono fissate ai blocchi di pietra. Si tratta di campioni di unità di misura che garantivano l’onestà dei tagli di lana e stoffe nel rapporto tra mercante e cliente. All’interno della basilica 2 monumenti funebri ricordano come Bergamo sia anche la “città della musica “proprio grazie a Simon Mayr e Gaetano Donizetti,rispettivamente maestro e allievo .
La Cappella Colleoni
I marmi policromi che richiamano i protiri della basilica e le numerose sculture in facciata creano una grande ricchezza esteriormente, l’interno, invece ,più sobrio, ospita il sarcofago di Bartolomeo Colleoni, di Medea, l’adorata figlia e gli affreschi di G.B.Tiepolo.
Da Piazza dell’Ateneo, dove sotto la scalinata c’è il Fontanone, costruito al tempo dei Visconti per
dotare la città di una grande quantità di acqua , passiamo in V.Rosate dove spicca Palazzo Terzi uno dei palazzi nobiliari più belli di Bergamo.
Ritorniamo in V. Donizetti, al civico 1, Palazzo Scotti dove G. Donizetti trascorrerà gli ultimi giorni di vita e una targa lo ricorda.
La via termina in Piazza Mercato delle Scarpe.
Da qui con la funicolare si scende in città bassa oppure ripercorrendo V. S.Giacomo si raggiungono le Mura o, ancora, attraverso V.Porta Dipinta si arriva alla Fara nei pressi di Porta S. Agostino da dove siamo partiti.