Sapevate che fino a qualche secolo fa il Lago Maggiore era più esteso di oggi?
Eh sì, quello che, nonostante il nome, non è il lago più grande d’Italia, ma comunque il maggiore dell’area piemontese, aveva il ramo occidentale un po’ più lungo. Poi, circa cinque secoli fa, le continue alluvioni del fiume Toce con i loro detriti (la buzza, come si chiama da queste parti) hanno formato un corridoio di terra che ha finito per separare quella punta, trasformandola in un piccolo lago a sé stante: il lago di Mergozzo.
Considerato da sempre la “porta dell’Ossola”, il punto cioè da cui si irradiano, come le venature di una foglia d’acero, le valli ossolane con i loro scenari mozzafiato, Mergozzo è una vera perla nascosta del Piemonte.
Se cercate la pace di un piccolo borgo lacustre, con stradine strette che s’inerpicano sulla montagna e si aprono in pittoresche piazzette e poetici scorci su uno dei laghi più puliti e silenziosi d’Italia (sulle sue acque è infatti vietata la navigazione a motore), questo è il luogo che fa per voi.
L’abitato conserva il fascino di una cittadina medievale.
Qua e là si incontrano ancora, nelle pareti di pietra delle abitazioni, gli antichi forni per il pane, dove gli abitanti cuocevano anche la cosiddetta fugascina (focaccina), tipica specialità locale. Il dolce, una frolla a base di burro, veniva anticamente preparato in occasione della festa di Santa Elisabetta (4 luglio): ogni famiglia portava la sua teglia in uno dei forni e tornava a casa con il dolce fumante, pronto per essere offerto durante i festeggiamenti. Oggi la fugascina viene prodotta tutto l’anno e venduta già tagliata in piccoli quadretti.
Ma non è finita qui! Agli appassionati di arte, archeologia e architettura, Mergozzo ha moltissimo da offrire: un interessante museo archeologico tutto da scoprire, una piccola chiesa romanica dedicata a Santa Marta, oggi stretta tra le case, e la bella chiesa parrocchiale Cinquecentesca della Beata Vergine Assunta, posta al culmine di una suggestiva scalinata e circondata da un bellissimo porticato semicircolare che ospita la Via Crucis.
E se vi piace il trekking, con una passeggiata di poco più di un’ora, potremo risalire il Montorfano, un piccolo monte solitario – e dunque “orfano” – che costeggia il lago e raggiungere la splendida chiesa di San Giovanni, gioiello romanico nel verde, da dove si gode di una vista straordinaria sul Lago Maggiore. (Non spaventatevi, però…la chiesa si raggiunge anche in auto!).
Una curiosità: proprio dal Montorfano proviene il marmo rosa con cui fu edificata gran parte del Duomo di Milano.