Fino a un decennio fa snobbato ed evitato, oggi il quartiere di San Berillo a Catania è oggetto di grande attenzione da parte di locali e turisti.
Il motivo? Un’eccezionale opera di riqualificazione attraverso l’arte, che non ne cancella le brutture e le difficoltà, ma rende loro giustizia e le racconta attraverso la creatività e il colore.
Gli amanti della street art in visita a Catania farebbero bene a non farselo scappare!
Ma cos’è San Berillo? Qual è la sua storia?
Si tratta di un quartiere in pieno centro, a due passi dal Teatro Massimo Vincenzo Bellini e da Piazza Stesicoro, sorto nel corso della ricostruzione di Catania successiva al terremoto del 1693. Un tessuto di vicoli stretti e case piccole e basse, ricco di attività, denso di popolazione.
Tutto bene fino alla fine del XIX secolo, quando l’esigenza di rendere la città più moderna (e soprattutto collegare il centro storico con la stazione e il porto) spinge a progettare abbattimenti e rivedere l’assetto di tutto il quartiere. Nel 1957 avverrà il cosiddetto “sventramento di San Berillo”, una ferita ancora aperta, che trasformerà ciò che resta in uno dei primi quartieri a luci rosse d’Europa, oggetto di retate e chiusure, anche recenti.
E oggi? Perché visitarlo?
Localini, ristoranti, arredo urbano di recupero, murales… oggi San Berillo vuole rialzarsi!
Le porte delle ex case di malaffare, sbarrate dalle autorità, sono diventate “tele” per artisti di talento. I muri diroccati sono stati invasi da dipinti e scritte dalle tematiche più svariate; le piazzette rese magiche da luci e arredo di recupero (come la centrale Piazza Goliarda Sapienza, dedicata alla scrittrice nata tra queste vie, ma un tempo chiamata “Piazza delle belle”). Il colore e l’ironia sono i padroni.
Anche artisti ormai molto famosi hanno prestato la propria opera per la riqualificazione del quartiere, come Tvboy, autore di “Plastic sea – save the Mediterranean” (un invito a pensare al problema delle plastiche disperse in mare) o Ligama con il suo “All you need is love” in cui mixa il suo inconfondibile stile a pixel con citazioni di altri dipinti.
Notevoli anche le opere di Luprete, Julietaxlf e Nemo’s… l’elenco degli artisti coinvolti è troppo lungo per questo articolo!