Viaggio nella scultura rinascimentale del Quattrocento in Lucchesia
L’Angelo di San Gennaro (Capannori, Lucca) è una scultura in terracotta portata alla ribalta all’inizio degli anni ‘90 dalla voce di Carlo Pedretti, uno dei maggiori esperti di Leonardo al mondo, secondo cui dietro quest’opera si nasconde la mano del giovane ed “acerbo” genio di Leonardo da Vinci.
Questa misteriosa scultura è stata per me occasione di approfondimenti, ricerche e conferenze che ho tenuto sul tema del “Mistero di Leonardo scultore”.
Oggi, dopo anni di discussioni, la scultura è stata oggetto di un importante restauro da parte dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che ha riportato alla luce una serie di peculiarità tecniche e stilistiche che hanno riaperto la discussione sul tema poco noto di Leonardo scultore. Il geniale pittore di Vinci, infatti, compì il proprio apprendistato presso la bottega polivalente del fiorentino Andrea del Verrocchio, dove apprese anche i segreti della scultura.
A restauro terminato, gli occhi, i capelli, le linee del panneggio hanno restituito all’Angelo di San Gennaro un nuovo vibrante livello di qualità e proporzione che effettivamente lo avvicinano sempre di più alla firma stilistica del giovane Leonardo.
L’idea di un Tour sulla scultura del Quattrocento in Lucchesia
Il tour prende avvio dalla romanica chiesa di San Gennaro, scrigno dell’Angelo annunciante attribuito a Leonardo, per poi proseguire lungo il corso del fiume Serchio attraverso il piccolo centro di Borgo a Mozzano – all’inizio della Mediavalle – fino al borgo di San Cassiano in Controne, in prossimità del monte Pratofiorito.
Dopo aver analizzato nel dettaglio l’Angelo di San Gennaro, ci sposteremo, infatti, nella chiesa di San Jacopo a Borgo a Mozzano dove ammireremo, nella navata sinistra, una Maddalena ed un’Annunciazione in terracotta invetriata della scuola robbiana di Andrea e Giovanni della Robbia. Avanzando, in prossimità dell’altare, sono invece presenti una scultura – anch’essa in terracotta – della bottega di Lorenzo Ghiberti e un magnifico San Bernardino ligneo di Matteo Civitali.
L’ultima tappa, infine, sarà l’Oratorio-Museo del piccolo Borgo di San Cassiano in Controne, dove è custodita l’impressionante scultura lignea policroma di un Cavaliere (San Martino o Santo Pellegrino) di mano certa di Jacopo della Quercia: un’opera che si distingue per le eccezionali qualità stilistiche oltre che per la rarità iconografica del soggetto.
In conclusione, questo tour è un itinerario ideale per intenditori ed appassionati d’arte che desiderino compiere un viaggio ricercato nelle meraviglie artistiche nascoste di un territorio splendido, ma ancora poco conosciuto, come la Piana e la Mediavalle lucchese.