Ci sono momenti in cui le cittadine si trasformano, si creano atmosfere magiche e tutto sembra più bello…
È il caso di Sessa Aurunca, al confine tra Campania e Lazio, ricca di cultura e tradizioni, che durante la Settimana Santa cambia volto.
Il Lunedì Santo cominciano le processioni delle numerose confraternite che si alternano per tutta la settimana, con i loro colori e le loro peculiarità. Le persone scendono in strada e chi vive lontano torna, il richiamo della Pasqua qui, è fortissimo.
Il vero pezzo forte però, è il venerdì Santo. Lì davvero tutto cambia, c’è silenzio, un brusio di persone che si preparano a qualcosa di unico, che si aspetta tutto l’anno: è la confraternita del Crocifisso ad essere protagonista, sono vestiti di nero, incappucciati, dall’animo triste, come si confà all’atmosfera del giorno della morte di Gesù.
Si preparano i falò in punti strategici della città, i turisti cominciano ad arrivare, rimangono aperti i monumenti, eccezion fatta per le chiese come da tradizione religiosa, e si aspetta il tramonto…
È proprio a quell’ora che la processione esce, la banda comincia a suonare e la città è pronta… gli incappucciati fanno tre passi avanti e due indietro e fanno un movimento particolare come a voler “cullare” le statue di Gesù.
Il canto del miserere accompagna tutta la serata, tre cantori intonano, in punti strategici della città,. Il canto del miserere, tratto dal Salmo 50 di Davide, un lamento che crea una suggestione ineguagliabile.