Napoli

Vi presento Napoli, la mia città

chiara foti
di Chiara Foti

In molti si sono cimentati nell’arduo compito di descrivere Napoli, quello che meglio vi è riuscito secondo me, forse è proprio lo scrittore Curzio Malaparte che nel suo romanzo, La Pelle, scrive di questa città:

 Napoli […] è la più misteriosa città d’Europa, è la sola città del mondo antico che non sia perita come Ilio, come Ninive, come Babilonia. È la sola città del mondo che non è affondata nell’immane naufragio della civiltà antica. Napoli è una Pompei che non è stata mai sepolta. Non è una città: è un mondo. Il mondo antico, precristiano, rimasto intatto alla superficie del mondo moderno. […] Non potete capire Napoli, non capirete mai Napoli.

 

Avrei potuto scegliere di concentrarmi su uno dei tanti dettagli che la città offre, sui suoi monumenti, sulle sue tradizioni… ma se penso a Napoli, il suo ricordo più impattante è quello del panorama da Posillipo, la cosiddetta “cartolina” in cui si vede il Vesuvio, il golfo, Mergellina e la collina del Vomero. Napoli è una città il cui fascino è assoluto solo se la si guarda nel suo insieme, solo se la si osserva da una prospettiva in cui tutte le sue sfaccettature sono visibili si capisce la sua unicità.

Dal punto di vista storico potremmo definirla una gigantesca lasagna i cui strati non sono fatti di ragù bensì di epoche storiche, a Napoli è impossibile terminare un impianto metropolitano perché, anche solo sollevando una pietra, riaffiorano resti greci, romani, medioevali.

Qui la storia la fa da padrona, il passato è più importante del presente e quest’ultimo cerca disperatamente di farsi strada tra gli strati della storia, lo si vede chiaramente quando si osservano i mille edifici storici che hanno mantenuto la struttura originaria cambiando però la loro destinazione d’uso e divenendo abitazioni per attuali generazioni di cittadini; pensate per esempio al lanificio borbonico, una fabbrica in cui i carcerati producevano le divise per i soldati del re di Napoli, oggi sede di appartamenti abitati; pensate ai mille conventi che affiancano le altrettante chiese presenti a Napoli, anche questi oggi sono diventati appartamenti privati e non ultime, le torri di guardia della cinta muraria aragonese: sareste sorpresi se entraste nelle case ricavate da quelle torri.

Spesso si sente dire che Napoli non è Italia e in un certo senso è vero. Napoli non è stata fondata da popolazioni italiche ma dai greci. Napoli conserva un dna differente e spesso gli stessi napoletani agiscono e mantengono in vita tradizioni che sono il retaggio dell’antica mentalità dei nostri avi greci. A Napoli il rapporto con i morti ha una dimensione differente, più “pagana” perché più vicina al mondo greco, pensate al modo in cui viene considerato Diego Armando Maradona, osannato come un semidio (non a caso chiamato D10S dai tifosi partenopei) alla stessa maniera in cui erano considerati i campioni olimpici nella società greca. La passione per il teatro, da Pulcinella a Enrico Scarpetta, ai fratelli De Filippo non è altro che un retaggio delle nostre origini. Le contraddizioni, le luci e ombre che compongono la città, sono il risultato di un popolo che – nato da progenitori greci, dunque stranieri, è passato nel corso dei secoli attraverso regnanti francesi, spagnoli, austriaci – ha avuto una disperata capacità di auto conservazione nel bene e nel male, un popolo sempre in lotta per non mutare e sempre sopravvissuto agli altri.

Napoli non è una città che impone regole ma non accetta regole imposte, da secoli vive secondo un modello di caos organizzato in cui gli elementi esterni possono entrare e integrarsi solo nella misura in cui riescono a napoletanizzarsi. Napoli non è solo una città, è un racconto fatto di mille storie da raccontare, cantare, recitare. Napoli è una filosofia di vita in cui la qualità è più importante della quantità.

Napoli è la città che guarda al Vesuvio e insegna fin da bambini ai suoi abitanti “ca nuje cà stammo sotto ‘o cielo” e quindi non si possono fare troppi piani per il futuro che ancora è lontano e incerto mentre la consapevolezza di vivere accanto a un vulcano attivo, è una certezza.

Guida turistica di  – Chiara Foti

Chiara Foti

Ciao, mi chiamo Chiara e sono una guida turistica attiva in tutto il territorio della Campania. La mia mission sul lavoro è far vivere al turista un'esperienza dove possa immergersi completamente nel territorio della mia regione comprendendone la mentalità gli…
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