Voluta da Maurizio di Savoia come dono di nozze alla sua consorte, la bella Ludovica.
I due però erano zio e nipote e per di più lui era un cardinale. I due si sposeranno per mettere fine ad una guerra che durava da 5 anni e si concluse concedendo in sposa al Cardinale Maurizio la graziosa Ludovica, c’era solo un piccolo problema, facilmente risolvibile in questo modo: Maurizio lasciò la porpora e, all’età di 49 anni sposò la bella nipote di 13 anni.
Come dono di nozze, la Villa fu costruita grazie a Carlo e Amedeo di Castellamonte. Purtroppo però nel 1657 Maurizio morì e lasciò la villa in eredità a Ludovica che provvide al suo ampliamento a piccole modifiche rispetto al progetto iniziale.
Solo alla morte di quest’ultima, avvenuta nel 1692, l’edificio passò in mano ad Anna d’Orleans nipote di Luigi XIV, moglie del duca e poi re Vittorio Amedeo II.
I continui passaggi di proprietà della Villa alle consorti dei sovrani portano al cambiamento del nome da Villa Ludovica a Villa della Regina.
Nel 1868 il primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II donò la residenza all’Istituto Nazionale delle Figlie dei Militari che aveva lo scopo di fornire assistenza ed educazione alla ragazze orfane dei caduti di guerra.
Villa della Regina fa parte del circuito delle Residenze Sabaude, nonché della Corona di Delizie, cioè l’insieme delle dimore volute dalla famiglia Savoia, distribuite su tutto il territorio piemontese e destinate ad ospitare i membri della famiglia e i loro ospiti per trascorrere piacevoli momenti di svago.
La residenza e il suo parco sono stati inseriti fra i 10 parchi più belli d’Italia.
Nel 1994 viene ceduta dalla Provincia di Torino al demanio statale che comincia il recupero dell’intero complesso che si concluderà solo nel 2006 con l’apertura al pubblico.
Nel 1997 entra nel circuito dei beni UNESCO.
Il cuore pulsante della residenza è il suo salone centrale, riccamente affrescato con effetti scenografici ed illusionistici creati da Gusepppe Dallamano, alcuni di questi purtroppo perduti a causa dei bombardamenti. In questo salone sono presenti affreschi e tele di Giovanni Battista Crosato.
Di gradevole impatto visivo sono i balconcini posizionati al primo piano dove erano soliti stazionare, dietro le imposte, i musici durante le feste.
Dal salone centrale si sviluppano nelle due maniche laterali gli appartamenti del Re a sinistra e della Regina a destra. Nella camera da letto del Re ai lati della volta sono rappresentate le 4 stagioni che rappresentano anche le stagioni della vita.
In entrambi gli appartamenti sono presenti gli affreschi dei fratelli Valeriani che decorano le volte e le sovrapporte. Sono presenti anche due gabinetti cinesi cioè delle piccole stanze private, con pannelli lignei decorati con scene di gusto orientale prodotti però da artigiani italiani.
Guardando verso la collina a destra è possibile notare un grande padiglione denominato, dal primo padrone di casa, Il “padiglione dei Solinghi”, dove si riunivano accademici, scienziati, intellettuali per discutere di letteratura, matematica scienza e filosofia.
Questa è solo una delle tante storie che ti posso raccontare all’interno di questa bellissima dimora sabauda. Sono la guida giusta per un viaggio nella storia di questo castello, ti vedrai catapultata nel 1700 e in men che non si dica non vorrai più tornare indietro!